Giro del Delfinato 2024, Matteo Jorgenson: “Battere Roglic era impossibile, penso di aver fatto il massimo. Il Tour? Da quel che so Vingegaard si sta riprendendo bene, spero sia al via e di correre per lui”

Matteo Jorgenson si conferma tra i migliori anche dopo la settima tappa del Giro del Delfinato 2024. Il corridore della Visma | Lease a Bike è stato infatti battuto solo da Primoz Roglic (Bora-hansgrohe) nell’arrivo in salita di Samoëns 1600, ma è salito al secondo posto in classifica generale proprio alle spalle dello sloveno, continuando ad evidenziare una grande crescita in questa stagione, in particolare in salita. Intervistato dai nostri inviati dopo il traguardo, il 24enne statunitense si è detto sorpreso di essere fin qui riuscito a far classifica al Delfinato viste le tante montagne, sulle quali ha cercato di gestirsi con intelligenza, ma ha escluso di poter fare il capitano anche al Tour de France, dove spera invece di potersi mettere a disposizione del compagno di squadra Jonas Vingegaard.

Primoz era troppo forte oggi?
Sinceramente, non ho pensato alla tappa fino all’ultimo chilometro, prima ero concentrato a gestire le energie. Mi sono sempre sentito bene per tutto il giorno, ma volevo comunque correre in modo conservativo perché non ho grande esperienza in questo tipo di tappe. Poi mi son reso conto che era possibile, ma battere Primoz era impossibile. Non sono un velocista e non ho scatto, quindi penso di aver fatto il massimo per me oggi. Penso che per ora posso dire di aver superato queste prove.

L’impressione è che stai guadagnando i galloni in squadra in vista del Tour, come la stai vivendo?
Non penso di essere il leader per il Tour. Jonas è di un altro livello rispetto a me. Si sta allenando bene e tutto sta andando per il meglio, penso. Sono fiducioso che possa essere al via e sarà fortissimo.

Intanto, ti abbiamo visto ancora una volta con i migliori dopo la Nizza e le classiche…
Sto scoprendo i miei limiti ad ogni corsa, spero di continuare così e anche che il livello possa continuare a crescere.

Eri partito in sordina, specialmente pensando alle grandi montagne, ma stai facendo ottime prestazioni, come ti senti al riguardo?
Ammetto che mi sono un po’ sorpreso. Mi aspettavo di fare molta fatica perché non ho esperienza in queste corse, anche in tappe di montagna consecutive, quindi per me è tutto nuovo. Sto scoprendo i miei limiti e voglio continuare così.

In questi giorni parli molto di correre in modo conservativo.
Cerco di correre in modo intelligente. So di essere alto e che spendo molte energie in queste tappe. Finora, tutto bene, nel finale avevo ancora anche un po’ di energie. Cerco sempre di tenere una cadenza regolare, resto tranquillo sulla mia bici, cercando di mangiare quel che serve, e resto concentrato su questi dettagli che possono rivelarsi importanti nel finale.

Pensi che la Bora-hansgrohe volesse vincere la tappa sin dalla partenza?
Sicuramente. Penso fosse chiaro sin dall’inizio. Controllavano chi andavano in fuga e tenevano un ritmo costante dietro per stare sempre a portata. Volevano vincere la tappa e ci sono riusciti, quindi congratulazioni a loro.

Stai pensando al fatto che al Tour potresti avere un ruolo simile?
Per il momento vivo alla giornata. Da quel che so Jonas si sta riprendendo bene e sono fiducioso che possa essere pronto al via. Lo spero davvero perché vorrei correre per lui e non avere pressioni su di me. Al momento mi concentro sull’ultima giornata del Delfinato, poi inizieremo a pensare al Tour.

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